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Civitoti in pretura

Secondo atto di Nunzio Cocivera, ideale continuazione del primo atto.

La commedia è un testo autonomo: può essere rappresentata dopo il testo di Martoglio, ma anche da sola, essendo il primo atto molto conosciuto.

Personaggi:

1) GIOVANNI MASILLARA______________________
2) U PRITURI___________________________________
3) L'USCIERE___________________________________
4) U CANCILLERI_______________________________
5) L'AVVOCATO PAPPALUCERNA________________
6) CICCA STONCHITI____________________________
7) VIULANTI SPARAPAULO______________________
8) GIUSEPPA CAILLAZZA________________________
9) FRASCHINELLA NATALE (Panza Arsa)___________
10) MESSER RAPA (Guardia)________________________
11) PUBBLICO MINISTERO_____________________ (*)
Scena come da primo atto.

(*) Il P.M. è a discrezione del regista


L'Usciere: A coppula livativilla! Arriva lu Prituri, Vui a coppula chi siti surdu, o calati di mongiuffi?

Prituri: Buongiorno. A Dio piacendo si rifà la causa Masillara - Fraschinella; le parti ci sono ?

L'Uscieri: Tutti presenti.

Prituri: Bene chiamate i testimoni.

L'Uscieri: Giuseppa Caillazza, Messer Rapa, Viulanti Sparapaulo, Cicca Stonchiti!

Tutti: Prisenti, prisenti.

Prituri: Signor Masillara, alzatevi; vi si accusa del ferimento ai danni del Fraschinella!

Masillara: (che si era alzato con la coppola in mano) Ma, Signor Pretore, non vi ricordate che fu luminata?

Avvocato: Mi scusi, signor Pretore, il mio cliente dichiarò che fu un incidente.

Pretore: (al Cancelliere) Cancelliere, legga la deposizione precedente.

Cancelliere: (balbuziente) Stavo sbucciando un cetriolo di cinque soldi quando...

Pretore: All'epoca vi dissi di correggere, l'avete fatto?

Cancelliere: Certo. (continua a leggere) Annerisce dopo averlo investito con l'aratro.

Pretore: Ma cosa annerisce?

Avvocato: Ma cosa dice?! io dissi che il mio cliente asserisce di aver ferito accidentalmente il Fraschinella, mentre questi lo investiva irato.

P.M.: Le feci verbalizzare qualcosa, legga. (se presente)
Pretore: Cancelliere ricordo che il P.M. oggi assente le fece verbalizzare qualcosa vuol leggere? (se non c'è il P.M.)

Cancelliere: Il ferito non poteva essere colpito alla pancia, stante il fatto che questa parte del corpo risultava incendiata!

Pretore: Ma lei scrive in un modo pazzesco! (all'usciere) non abbiamo un altro Cancelliere?

L'Usciere: Solo questo

Pretore: Chi l'ha fatta assumere? (al Cancelliere) un politico!

Cancelliere: l'Onorevole briscola!

L'usciere: E' parente di scopone scientifico?

Pretore: Insomma basta! torniamo alla causa. Si chiamino i testimoni, cominciando da Messer Rapa!

L'usciere: Messer Rapa.

M. Rapa: Presente! rigiuro di dire la verità e niente altro.

Pretore: Sempre veloce lei, bravo! Qualificatevi!

M. Rapa: Micuccio Rapa, del fu Sigismondo e di Antonina Gatto, nativo di Bovalino, di anni 38, residente in Mongiuffi Melia Messina, Appuntato.

Pretore: Se ricordo bene eravate qui residente e prossimo a vicebrigadiere?

M. Rapa: Questo all'epoca della rissa un anno fa poi per citare alcune vocaboli del Masillara ci fu luminata, tacca nei miei confronti di un tale broccolo Vincenzo ladro di polli, senza fissa dimora residente a dormire sotto il castagno dei cento cavalli vicino S. Alfio, il manecoldo oltre che ladro, mentitore e diffamatore.

Pretore: Sia breve, più conciso.

M. Rapa: Vengo e ci dico tutto, dunque mi avevo come le dissi precipitato fuggendo per primo come fuggo io nessuno mai… ( confuso) scusate! Mente per me! Dunque come dissi al processo avevo presciosità, perché dovevo appiattire in contrada Picanello, per catturare i ladri di pollame allora ignoti ricordate?

Pretore: Ricordo ricordo ma prego continuate.

M. Rapa: In quella operazione eravamo io e diversi colleghi armati e appiattiti, nella contrada medesima, e l'odore del pollo cotto era forte, dopo aver fatto la circondazione e circoncisione dei... (si zittisce e guarda il pubblico)

Pretore : Prego continui!

M. Rapa: Ma non vede e non sente le risate di offesa sulla mia persona medesima dal pubblico prisente? Scunchiuduti, tacete!

Pretore: Non apostrofate il pubblico, procedete.

M. Rapa: Come dissi io per fuggire sono sempre stato l'unico, fuggii veloce come un lepro e arrivai sul loco del mangiamento del pollame, dissi altolà fermilà ai latri che cagnavano a comarca il pollame, e gridai ai colleghi qua! Là !presto qua! Fermi là! Altolà! (gesticola) di qua! Presto accircondatevi!

Pretore: (al pubblico) silenzio in sala. Continui.

M. Rapa: Bravo. Retargoisca! Dunque fermi là briganti o vi lasso iri due alive niure sul pollame. Il nominato Broccolo mi era vicino e aveva una coscia di pollo in mano e una padella di patate fritte nell'altra mano, in un lampo mi'ni'misca un colpo sulla mano, mi fici cadiri la pistola e allora mi sono visto smarrito. Quindi gridai più forti: colleghi qua presto qua; il Broccolo mi mollo di scatto la coscia di pollo in bocca chi quasi mi soffoca e dopo avermi dato un calcioni alle parti molli scappò!

Pretori: Scappò?

M. Rapa: Veramenti scapparono … io mi visti smarrito prima di mi riprendermi ci misi un poco e non potei rispondere ai colleghi che chiamavano, poi mi ripresi e sarà stata la fame, il sapore del pollo fritto, mi mangiai la coscia di pollo che avevo in bocca!

Pretore: S'è mangiato il pollo?

M. Rapa: Sì, misero me, fu quella coscia a sbloccarmi la carriera, proprio la coscia!

Pretore: Vada avanti e sia breve.

M. Rapa: Ci l'ho racconto in due paroli, M.er Rana il collega arrivò e mi trovò seduto mangiare la coscia , gli altri guardii presero solo il Broccolo in rete; e che dichiarò … che dichiarò il manecoldo?

Pretore: Cosa? Dica!?

M. Rapa: Che io lo lasciai andare in cambio della coscia! Ed il mio collega dovette confermare che mi trovò a mangiarla.

Pretore: La coscia di pollo?

M. Rapa: Certo! di pollo! magari era coscia di donna, sarebbe stato grave lo stesso ma almeno aveva più valore.

Pretore: Ho avuto casi di uomini anche di legge che si sono persi anche per un paio di cosce di donne, ma mai per un pollo.

M. Rapa: Non mangerò più pollo finche vivo! Corpo di Bacco vestito come Pio Nono.

Pretore: E' stato sfortunato e diffamato.

M. Rapa: Capisce questa luminata mi ha fermato la carriera, l'inchiesta in corso stabilì che non c'erano prove, ma onde evitare grane mi trasferirono e mi bloccarono.

Pretore: Bene, anzi male, possiamo andare avanti.

Cancelliere: Leggo Signor Pretore?

Pretore: Cosa vuole leggere?

Cancelliere: Quello che ho scritto!

Pretore: Ma queste erano solo riflessioni sulle questioni personali del Rapa, comunque ora sono curioso di sapere cosa ha scritto!

Cancelliere: Mi sono trovato l'ha anzi o qua anzi ero fermo là! Sotto il castagno a mangiare pollame con broccolo e patate fritte quando mi bloccarono la carriera due cosce di donna che inseguivano cento cavalli!

Pretore: Strappi tutto. Senta abbiamo perso troppo tempo, confermi la sua deposizione precedente e può andare.

M. Rapa: deve retargoire l'usciere.

Pretore: Perché l'usciere?

M. Rapa: Sia oggi che un anno fa (al pubblico) mi ha rrecato offesa: dice di unni calati di Mungiuffi? E siccomo io vivo la da un anno! Lei carpisce?

Pretore: Basta! Usciere si astenga in futuro da manifestazione di questo tipo.

Usciere: Signor Pretore chiedo scusa.

M. Rapa: Confermo in pieno quanto dichiarai la volta scorsa!

Pretore: Bravo, sempre veloce vedo, bene può andare. Usciere chiami la testimone Giuseppa Caillazza.

Usciere: Giuseppa Caillazza, venga avanti.

Giuseppa C.: Ca'sugnu, prisenti. Giuseppa Caillazza di Giovanni e Maria Bacicalupo di anni 40.

Pretore: Bene, giurate di dire la verità.

Giuseppa C.: Giuro di dire la verità nient'altro che la verità.

Pretore: Dunque dalla dichiarazione della Stonchiti nell'udienza scorsa, lei fu l'artefice e scatenò l'inizio della lite in questione.

Giuseppa C.: Innoccenti sugnu! Ciu giuru supra a me vita, sunnu misi a cumarca e accusano l'autri di tutto, e chi ci nesci di ddi bucchi non si po propriu ripetiri, iannu na lingua! Cuttigghiari! ( a tutti).

Pretore: Siete stata voi a buttare la poltiglia in acqua che scatenò la rissa?

Giuseppa C.: No. Voscenza si sbaglia; io involontariamente fici cadiri fangu, non'ittai nessuna bottiglia, picchì dà ci su petri e i buttigghi su periculusi, u vitru taghia e dato chi dà si lava…

Pretore: Ma cosa dice?

Giuseppa C.: La vetrità solo la vetrità! Ciu giuru.

Pretore: Perché parla di vetri?

Giuseppa C.: Perché lei parrò di bottiglia.

Pretore: Io parlai di (scandisce) "poltiglia", (ironico) la parola in questione da me usata italianizzava la vostra fangu!

Giuseppa: Ah!! Così si dici in italianu!?

Pretore: Già, prosegua.

Giuseppa C.: Allora io chi lavava chiù supra di Civitoti, sciddicai cu pedi d'arreti, sbatti cu mussu 'nterra, mi'nfangai u faddali, u davanti e u darreti, non ci cuntu comu mi fici stari!

Pretore: Cosa fece?

Giuseppa C.: Sciddicai, lei mai sciddica?

Pretore: Cosa vuol dire?

Avvocato: Se permette! Traduco (il Pretore annuisce) dunque, è scivolata col piede di dietro.

Pretore: Cos'è, un quadrupede? cosa vuol dire col piede di dietro?

Giuseppa C.: Scusati 'ccillenza si lei metti un pedi davanti, l'autru ci resta darreti! (mima il Tutto). Fici miraculi pi non cadiri puru io 'nta saja, ma mi fici na mulinciana 'nto culu (mima) tanta!

Pretore: Prosegua.

Giuseppa C.: Comu stava dicennu, sciddicai e sdirrupai la poltiglia ta saja.

Pretore: Scivolando provocò il tutto, dice questo?

Giuseppa C.: Giustu, precisu. Lei ci metti assai a apiri, ma poi capisci.

Pretore: Ma, se non ricordo male, la Stonchiti dichiarò che lei buttò una manciata di poltiglia in acqua!

Giuseppa C.: Ciu dissi io chi a Civita su micidari!

Pretore: Sono ?

Giuseppa C.: Micidari. Mali lingui e iarrusi!

Pretore: Bene può andare. Cancelliere legga.

Cancelliere: A Civita sparlano di tutti, la lingua taglia come il vetro e cadeva sulle pietre col piede di dietro e col piede avanti spingeva la poltiglia nella saja.

Pretore: (fa una smorfia) Bene; usciere chiami l'altro testimone.

Usceri: Violante Sparapaulo!

Viulanti: Prisenti! ca sugnu!

Pretore: Si qualifichi.

Viulanti: Viulanti Sparapaulo di Filippo e Enza Cono, anni 35, "giuru di dire la verità".

Pretore: Che sapete della rissa del lavatoio?

Viulante: Io c'era, era prisenti.

Pretore: Ah finalmente un testimone! Dica!

Viulanti: Io c'era comu dissi prima, ma non sacciu nenti o quasi.

Pretore: E no! Se c'era deve per forza sapere, non sia reticente.

Viulanti: Vidissi chi io sugnu picca studiata, ma non deficenti!

Pretore: Senta, io ho detto reticente, che vuol dire che lei non vuol parlare.

Viulanti: Comu? Comu, non vogghiu parrari, ma si sugnu ca apposta!

Pretore: Allora parli!

Viulanti: Però, pozzu diri sulu chiddu chi sacciu?

Pretore: Sentiamo, cosa sa? Dalla deposizione della Stonchiti dovreste sapere, per usare un suo termine, uno di tutto!

Viulanti: Cicca parra assai e mi querelò chi ci rubbai a pinnetta, ma non è veru!

Pretore: Veramenti ha querelato tutti i presenti! Ma andiamo avanti.

Viulanti: Dunqui, io pozzu diri uno di tutto, fina alla rissa di fimmini chi si svulgiu comu fina ca dichiararunu l'autri, ma poi minnavia fuiutu.

Pretore: Non ho capito un'acca !

Avvocato: Se permette, la teste dichiara che era presente solo sino alla rissa delle donne poi era andata via!

Viulanti: Bravu, u Signuri mu binidici! Si vidi chi è studiatu e priparatu, comu parra bonu!!!

Cancelliere: Leggo?

Pretore: Non c'era molto da scrivere, comunque legga!

Cancelliere: C'era una deficiente chi sinn'avia fuitu con uno studiato e parlava bene!

Viulante: Deficiente c'è lei e cù u'ssittoi docu!

Pretore: Basta, basta; quello che sembrava un testimone è più reticente degli altri. Vada via, via!

Viulanti: Arrivedecci. Minneiri a casa?

Pretore: Vada dove vuole! Sentiamo il ferito.

Usceri: Signor Panza Arsa, scusate Fraschinella Natale.

Fraschinella: Fraschinella Natale di anni 50 fabbro! (con enorme pancia, balbetta) Giuro di dire la verità.

Pretore: Bene, dica la sua versione dei fatti.

Fraschinella: Voscenza si mi dumandava a mia, ni sparagnaumu tutti sti spisi e stu tempo pessu.

Pretore: Cosa ha detto? sparavamo? Ma non bastavano le coltellate!

Avvocato: Ha detto che si potevano risparmiare sia i soldi che il tempo perso per questa causa.

Fraschinella: Giusto esatto.

Pretore: Si spieghi meglio.

Fraschinella: Vede, Vostro Onore, qua ci fu la presciosità del Rapa che ci portò qui.

Pretore: Prosegua.

Fraschinella: Le donne urlavano e schiamazzavano, come galline, io ero a terra ferito, il Masillara impaurito correva. La guardia Rapa vedendo me chi gridava "aia aia mi'mmazzo", i pedi a livanti a testa a ponenti, pi pricisari cusà iddu dissi u cuntrariu!

Pretore: Bene prosegua.

Fraschinella: Arristò lui e ci portò qua! Ma fu tutto un errori.

Pretore: Come un errore?

Fraschinella: L'apparenza non era come appariva, eravamo un pò tutti alla deriva, comu su una barca in mezzo alla bufera, pi fari un paraguni, ma eravamu a terra.

Pretore: Non ho capito nulla!

Fraschinella: Cuminciu dall'inizio: io stava passiandu supra u bordu da saja cu cuteddu e mi munnava na lumia di zagara iancha.

Pretore: Lei era sulla saja con un lume !?

Fraschinella: Un limone.

Pretore: Cancelliere legga.

Cancelliere: La terra appariva e non appariva, eravamo su una barca alla deriva con un limone e una pecora bianca, le donne facevano le galline per errore.

Pretore: Basta! non scriva più nulla! prenderò io degli appunti! lei sia più chiaro. Gli atti precedenti è lo stesso che non ci sono (al Cancelliere).

Fraschinella: Chiu chiaro di cosi, mi stavia munnannu na lumia di …

Pretore: Cosa? Avvocato per favore traduca.

Avvocato: Il Fraschinella dice che stava passeggiando sulla saja sbucciandosi un limone di qualità.

Pretore: Grazie! Lei prosegua.

Fraschinella: Arrivai sul luogo della sciarra e intervenni a parole e qualche spintone nella discussione, essendo armati per sbaglio mi ferii e caddi!

Masillara: Cosi fù!

Pretore: Lei taccia! Ricapitolando, lei dice che vi siete spinti e tutto fu un errore, un incidente?

Fraschinella: Giustu precisu, mi sono ferito fa me!

P.M. (se presente): Io l'avevo intuito che poteva essere successo, infatti l'avevo accennato!

Pretore: Ma il Rapa non l'interrogò?

Fraschinella: No mai! Arrestò lui e ci portò qui a perdere tempo e denaro. L'apparenza come dissi, ingannò un po' tutti!

Pretore: Lei mi sta confermando che fu un incidente?

Masillara: Comu ciàvia dittu già io!

Pretore: Lei vada, voglio risentire il testimone Rapa e la Stonchiti.

L'Usciere: Messer Rapa.

M. Rapa: Presenti.

Pretore: Sentite le parti, ne deduco che lei nella sua presciosità commise un errore di valutazione, e non avendo interrogato il ferito fa perdere tempo e denaro allo stato!

M. Rapa: Corpo di Pio Nono Vestito a festa! Tutti contro il guardio; il ferito gridava aia "mi'mmazzo", il feritore fuggiva e io feci il mio dovere!

Pretore: (a Masillara) Lei perché fuggiva?

Masillara: Correvo!

Pretore: Correva per fuggire?

Masillara: Ma quando mai, io correvo per cercare un dottore!

Pretore: Dunque correva per cercare aiuto?

Masillara: Certo Signor Pretore, visto il ferito a terra mi precipitai a cercare un dottore, ma sopraggiunta la guardia mi arrestò senza darmi il tempo di spiegare l'accaduto.

M. Rapa: Ma lui fuggiva col coltello insanguinato in mano.

Masillara: All'apparenza, all'apparenza Vostro Onore!

Pretore: Dunque, l'apparenza ingannò tutti, come detto dalle parti!

M. Rapa: Ma qua finiu come i ladri di pollame, mi vogliono macchiare la carrera!

Pretore: Qui il fatto è che le parti concordano nella versione dell'incidente; poteva essere o no?

M. Rapa: Ma! da come hanno girato le carte in tavola!

Masillara: Io ho sempre ditto che fu 'ncidenti!

Pretore: Lei taccia! E lei risponda, date le grida delle donne e la confusione generale che si era creata, può essere o no un incidente?

M. Rapa: Tutti contro il guardio! ma prima che mi iettano fora mi spoglio di questa carrera e mi do alla politica. Fonderò il partito delle guardie di questura dimissionari.

Pretore: Ma insomma basta con queste fesserie e risponda alla domanda.

M. Rapa: Da come dicono loro potrebbe essere.

Pretore: Bene vada. Si richiami la Stonchiti.

Usciere: Francesca Stonchiti.

Cicca: (fra il pubblico) Canziativi, motti subitania e i mani tinitili o postu. 

Pretore: Si sbrighi.

Cicca: Ci pari facili, ca toccunu, malanova livativi cu ssi facciazzi fradici caviti, pizzuliati i vostri soru.

Pretore: Fatevi avanti!

Cicca: Si sti briganti si levunu, malova mi iannu.

Pretore: Vedo che è arrivata, si qualifichi nome e cognome.

Cicca: Allura ma fa apposta.

Pretore: Cosa?

Cicca: Ritonnu ca! Lassu i me cuffari , la liggi mi chiama e iò svegnu sugnu ca mi vidi u sapi cu sugnu, allura, ci piaci?

Pretore: Cosa mi piace?

Cicca: Farimi spricari ciatu, chi è no sapi?

Pretore: Lei deve dire il nome anche se già lo so!

Cicca: Torna replica e ciuscia, ripigghiammu ca storia di primu secundu e terzu lettu!

Pretore: Badi, Stonchiti, non accetto offesa né alla Corte né alla mia persona come in precedenza o vi faccio arrestare.

Cicca: Cicca Stonchiti di anni 33, figghia di Concetta Bellaquasetta e del fu Stonchiti, e prima chi cacchi malalingua ciù cunta Inchibai muriu è mia mamma si pigghio a nautru chi si chiama Scappavecchia Nicola, faci a ricotta cotta!

Pretore: Siamo arrivati al quarto letto!

Cicca: No u lettu è sempri u stissu, u maritu è quartu!

Uscere: Mi un campusantu iammo sta Cuncetta Bellaquasetta!

Pretore: Uscere!

Uscere: Scusate!

Pretore: Giuri di dire la verità.

Cicca: Comu voli rigiuru di diri la verità tuttautru che a verità.

Pretore: Dalla dichiarazione della testimone Caillazza risulta che dichiaraste almeno in quel caso il falso!

Cicca: Quannu mai aiu dittu na minzogna!

Pretore: La Caillazza dichiarò che scivolò e causò la caduta della poltiglia accidentalmente, mentre voi dichiaraste che ne buttò una manciata con le mani.

Cicca: Cosi fù! La c'era cummari Pudda, e si a chidda non ci faciunu du bummulu ci pensava iò a spinnava tutta comu na ciurra!

Pretore: Come una?

Cicca: E chistu ancora non cumprendi, a ciurra va! Comu cci le dirio avi prisenti na iaddina, a ciurra eni iaddina diversa, chiù ranni chiù rossa no sacciù in italianu u nomi!

Pretore: Avvocato per favore!

Avvocato: La spennava come un tacchino!

Pretore: Si attenga ai fatti non divaghi.

Cicca: Nautra vota! Ooooh ! iò sti cosi ne fazzu!

Pretore: Mi dica: scivolò o no?

Cicca: Nò a ittò chi mani!

Cancelliere: Leggo?

Pretore: Le avevo detto di non scrivere più nulla?

Cancelliere: Ormai ho scritto.

Pretore : Sentiamo legga

Cancelliere: Commare Pudda spenna una gallina mentre la Stonchiti divagava come un tacchino!

Pretore: Basta!! ( attimo di pausa sospira e riprende).
Pretore: Voi cosi dicendo causaste l'inizio della lite e le conseguenze in corso, inoltre dichiaraste che fu il Masillara a colpire per primo.

Cicca: Certu Vui mi minazzastu d'arrestu io sugnu spratica di liggi mi scantai e poi io u dissi pi dittu picchi io minnavia fuiutu dal loculo della rissa.

Pretore: Ora la Caillazza l'accusa di mentire sui fatti!

Cicca: Sciarra, diavulu e vogghiu diri, dda malanova cosi dissi e Voscenza cridi a idda? Senza esseri veru!

Pretore: Credo che sia stata lei a mentire, Stonchiti!

Cicca: Io? Voscenza chi dici, dumandatici a cummari Pudda.

Pretore: Lo chiedo a voi, disse il vero la Caillazza o no, badate alla risposta!

Cicca: Motti subbitania a idda e vui, si dissi cosi a querelu!

Pretore: Basta la legge non vuole più perdere tempo con voi. All'epoca dei fatti querelaste tutti i presenti e pretendeste la perquisizione di tutti.

Cicca: Ma a pinnetta non si truvò!

Pretore: L'orecchino non fu trovato addosso a nessuno dei presenti, ne alla Viulanti Sparapaulo!

Cicca: Chinnici trappisi pisava. Un mumentu, lei è sposatu?

Pretore: Certo.

Cicca: Iavi figghi fimmini?

Pretore: (seccato) Ma qua le domande le faccio io!

Cicca: Io i fazzu spataiolu! (al Pretore)

Uscere: Badati a chiddu chi diciti!

Cicca: A iddu sulu non perquiseru! ( indica il pretore) cia rigalò a so mugghieri.

Uscere: Stativi muta chi finisci a schifiu!

Cicca: Mutu vui vata stari; iddu sa pigghiò a ricchina (indica il Pretore )

Pretore: Basta! Guardia Rapa arresti la Stonchiti per oltraggio al Pretore in udienza.

Usceri: Vu dissi mi vi stavu muta

Stonchiti: (rimane a bocca aperta senza parlare). Chi chic chi…

Pretore: Dichiaro chiusa la causa Masillara / Fraschinella, l'imputato è assolto, l'udienza è tolta. Si arresti la Stonchiti.

(M. Rapa avanza verso la Stonchiti, l'imputato e l'Avvocato escono dopo una stretta di mano, la Stonchiti Grida).

Cicca: Non mi tuccati, chi siti daccoddu cu iddu, (al Pretore) latru, motti subbitania a tutti i dui.

M. Rapa: In nome della legge vi arresto.

Cicca: In nomi di quali leggi, malanova briganti e taccagnuni, io vi tiru l'occhi (si lancia verso il Pretore, a stento viene trattenuta dal Rapa), non mi tuccari sbirru fitenti! Latru da pinnetta tu ti querelu picchi mi dicisti "di non divagare", porcu e maiali! (al Pretore) (viene trascinata via dal Rapa)

Cicca: Lassimi lassimi iarrusu.

(cala il sipario)