%expand% Nunzio Cocivera, le commedie: La presa delle Grazie

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La presa delle Grazie

FARSA COMICA

PERSONAGGI:
Grazia.
Il
pazzo (imputato) sig. Fallo
Il
giudice.
Avvocato
Rossi - uomo - (effeminato)
Avvocato
Scoglio - donna - 
Cancelliere
Carabiniere

In tribunale, all'apertura del sipario, in scena:
l'imputato sulla destra, il carabiniere a fianco ed il suo avvocato Scoglio (donna);
sulla sinistra Marzia, Grazia, con il loro avvocato Rossi sul banco ed il cancelliere che esamina delle carte.
Entra il giudice (donna o uomo di qualsiasi età).

CANCELLIERE: In piedi, entra il giudice; procedimento penale contro il signor Fallo per violenza carnale nei riguardi della signora Marzia e della signorina Grazia.

PAZZO: Io sono stato violentato, non loro!

GIUDICE: Stia zitto! Parli l'avvocato delle vittime.

PAZZO: Macché vittime, qua sono: non le ho uccise, perciò le vittime non ci sono, non imbrogliamo le acque.

GIUDICE: Si spieghi signor Fallo, lei cosa intende per "vittime"

PAZZO: Dunque, le vittime per me sono i cadaveri, i morti.

GIUDICE: Per vittime si intendono tutti coloro che sono loro malgrado coinvolti in fatti di cronaca di qualsiasi evento, furto, pestaggio, oltraggio, e in questo caso, violenza carnale.

PAZZO: Non ci siamo proprio, siamo usciti dal seminato: io non ho fatto violenza alla carne, io le ho solo prese!

GIUDICE: Appunto!

PAZZO: No, senza punto! Io avevo un punteruolo, ma non le ho punte: non ce n'è stato bisogno…

Avv. SCOGLIO: Vostro onore, il mio cliente non è molto istruito e non capisce tutti i termini in uso e inoltre non è sano di mente. Io chiedo comprensione: è una psiche debole, direi infantile.

Avv. ROSSI: Lui tanto infantile non è, poiché ha violentato entrambe le donne selvaggiamente, minacciandole con un punteruolo.

GIUDICE: Appunto!

PAZZO: Ma io non ho punto! Come lo vuole detto… in tedesco?

CANCELLIERE: Perché? Parla anche tedesco?

PAZZO: Ja. Tu Stronzen!

GIUDICE: Imputato, stia zitto!

CARABINIERE: Io non ho fiatato.

GIUDICE: Io ho detto imputato, non appuntato!

CARABINIERE: Non avevo capito bene.

PAZZO: E' normale per voi.(Il carabiniere fa una smorfia).

GIUDICE: Ricapitoliamo: lei signor Fallo è accusato di aver preso con la forza le due donne e, se non erro….

PAZZO: No, signor giudice, non conosco il signor Erro.

GIUDICE: Volevo dire: lei ammette di aver violentato le vittime.

PAZZO: No, assolutamente!

GIUDICE: Come no. Ma se è stato arrestato sulla spiaggia di ponente nel comune di Milazzo dall'appuntato qui presente; inoltre una certa Orietta Fusco ha pure assistito allo stupro, inorridita e terrorizzata, e, come da reperto medico allegato agli atti a tutt'oggi è ricoverata poiché scioccata, come la Marzia oggi assente.

PAZZO: Scioccato sono io: la signorina Fusco era con un solo pezzo, quello di sotto, ed aveva le poppe al sole… e che poppe! Che io fui scioccato e indeciso se prender prima lei e poi lei (indicando la vittima Grazia).

CARABINIERE: Ha ragione, aveva due tette da oscar e da taglia XXL! Anche io ne rimasi colpito.

GRAZIA: Più che colpito direi che rimase immobile a fissarle con la bocca aperta e la lingua penzolante come un cane in calore.

GIUDICE: Come? Lei appuntato è rimasto immobile a fissare le "grazie", diciamo, della Fusco, incurante della violenza in corso?

CARABINIERE: Sì… Cioè, no! Insomma, intervenni ad arrestare il Fallo…

Avv. ROSSI: Dopo che il Fallo aveva violentato la mia cliente che urlava, urlava, urlava.

PAZZO: E come urlava! Il suono ancora ce l'ho in testa. A volte le donne non le sopporto per quanto urlano; mi danno un fastidio all'udito, a lei no?

Avv. ROSSI: A me sì veramente…

GIUDICE: Allora ammette la violenza carnale perpetrata sulle due donne qui presenti.

PAZZO: Calma, io la carne non l'ho violentata, gliel'ho lasciata intatta. Non le ho punte, né picchiate, né morse, le ho solo prese, accarezzando e toccando la carne, soprattutto quella della latteria.

Avv. ROSSI: Ma cosa dice!

PAZZO: Insomma, le mammelle delle colombelle.

CARABINIERE: Perché anche le colombe hanno le mammelle?

GIUDICE: Appuntato!

CARABINIERE: Scusate, mi ha confuso.

Avv. SCOGLIO: Vostro onore, il mio cliente è malato: chiedo l'infermità.

Avv. ROSSI: Ma che infermità, l'ergastolo si merita!

GRAZIA: Chiedo che anche il carabiniere venga imputato.

CARABINIERE: Cosa ?!

GRAZIA: In caserma quando ho detto i fatti ho trovato un'aria ostile, ebbi paura e non parlai più, ma ora accuso il carabiniere qui presente di complicità con il Fallo che mi violentò!

CARABINIERE: Ma com'è pazza! Io lo arrestai in loco durante la violenza carnale.

PAZZO: Basta! Io subii la violenza carnale di entrambe: prima della Marzia e poi la sua (indica Grazia).

Avv. ROSSI: Ma è inaudito, inaccettabile! Si accusano le mie clienti.

GRAZIA: Vostro onore, mi faccia parlare e le dirò io i fatti chiari e lampanti.

GIUDICE: Certo, voglio anche capire perché accusa l'appuntato qui presente.

CARABINIERE: Anch' io!

PAZZO: No, io devo dire il fatto come fu e la violenza carnale subita…

GRAZIA: Ora basta. Io ho dovuto subire un trauma, un'azione che mi segnerà per tutta la vita. Già dopo il fatto anche mio marito mi guarda e si comporta in modo diverso con me… ed io da vittima mi ritrovo colpevole.. ma di che! (scoppia a piangere)

Avv. ROSSI: Vede vostro onore in che stato si ritrova la mia cliente: provata fisicamente e psicologicamente.

GIUDICE: Siamo qui per chiarire i fatti; avrete modo di parlare tutti.

PAZZO: Io voglio dire il mio punto di vista sulla violenza carnale subita, poiché è chiaro che io le ho prese, ho preso le loro grazie, ma son loro che mi hanno violentato.

GRAZIA: Assurdo, inaccettabile! Fatelo tacere, non lo posso ascoltare! (Piange).

Avv. SCOGLIO Vostro onore il mio cliente, come già dissi, ha un modo di esprimersi inusuale, ma se gli diamo modo di parlare, forse confusamente ci darà la sua versione.

GIUDICE: Ma lui pretende di essere la vittima. E' sempre così: i casi di stupro tendono sempre a ritorcersi contro le vittime costrette a rivivere, a volte in modo osceno e vivere il trauma subito.

GRAZIA: E' vero, verissimo: è umiliante! Già in caserma ho dovuto elencare senza ritegno quello che ho subito davanti a tre carabinieri che, morbosamente, sono scesi nei dettagli più intimi… è stato un altro stupro! (Piange).

CARABINIERE: La signora esagera: è inevitabile che sia così.

GRAZIA: No, non è inevitabile: certe cose si possono evitare. Fate schifo con le domande che fate e come ci godete!

Avv. ROSSI: Vostro onore l'interrogatorio che tutte le donne subiscano con gravi risvolti psichici.

GIUDICE: Procediamo con i fatti.

Avv. ROSSI: Dunque, vostro onore, il qui presente signor Fallo abusò della signorina Marzia nei giardini pubblici del paese e poi, visti i risvolti, lo rifece mezz'ora dopo sulla spiaggia ai danni della signora Grazia e fu arrestato dall'appuntato qui presente nell'atto di commettere violenza carnale sulla seconda vittima.

PAZZO: Ma siete pazzi! Io ho subito violenza carnale, la mia carne è stata violentata!

GIUDICE: Dica signor Fallo, cosa intende, si spieghi una buona volta.

PAZZO: Se io mi spoglio vi faccio vedere la violenza sulla carne: la mia carne è stata morsa, graffiata, ammaccata da entrambe… appunto violentata… sono viola e pieno di melanzane.

CARABINIERE: Possiamo fare la "pasta alla Norma" con le melanzane dell'imputato.

GIUDICE: Appuntato, la prego.

CARABINIERE: Scusi, sa la fame si fa sentire e "la Norma" mi piace.

PAZZO: Com'è, com'è questa Norma? Bella formosa?

GIUDICE: Basta! Taccia. Dunque, lei dice che nel tentativo di difendersi le due vittime l'hanno morsa, graffiato, ammaccato e per violenza carnale lei intende questo?

PAZZO: Esatto vostro onore. Io invece posso solo dire che le ho prese, ho preso le loro grazie.

CARABINIERE: E siccome le due donne si chiamano Grazia e Marzia, possiamo dire che ci fu la presa delle Grazie.

PAZZO: Bravo! Esatto, appunto appuntato! E' arrivato al punto. Bravo!

GIUDICE: Silenzio! Dopo che l'appuntato è arrivato al punto, lei ammette che ha violentato le due donne?

PAZZO: No. Non ammetto: dissi poc'anzi che ho preso le loro grazie, ma non ho violentato, casomai il violentato fui io; credevo di essermi spiegato bene, vero avvocato? (rivolgendosi al suo).

Avv. SCOGLIO: Bene, come lui ha confusamente spiegato, ha abusato delle donne, ma ha delle attenuanti.

Avv. ROSSI: Collega, collega, lei è una donna e trova delle attenuanti? E dica, dica quali sarebbero? Voglio proprio conoscerle!?

GRAZIA: Attenuanti? Lei trova delle attenuanti a quel porco !?

PAZZO: Io sono un uomo non un porco; mi guardi, le sembro un porco?

GIUDICE: Basta! Taccia.

CARABINIERE: Veramente ha ragione, non è un porco

GRAZIA: Lui è un porco e lei un maiale suo complice: io l'accuso davanti al giudice e voglio sia messo anche lui sul banco degli imputati.

CARABINIERE: Io sono sbalordito: di cosa mi si accusa?

GIUDICE: Signora, prego, si spieghi, ci delucidi.

PAZZO: Io non voglio essere lucidato.

GIUDICE: Taccia la prego. Signora, dica.

GRAZIA: Dunque, sulla spiaggia di ponente c'ero io e la signorina Fusco in topless.

PAZZO: Chi è questo Toplessi? Io non vidi altre persone. Questo Toplessi se c'è è un testimone falso!

SCOGLIO: Topless non è un'altra persona, ma l'altra donna col seno scoperto.

PAZZO: Le poppe al vento si chiamano toplessi? Non lo sapevo.

CARABINIERE: Neanche io.

GIUDICE: Vogliamo procedere? Dica…

GRAZIA: Come stavo dicendo, c'ero io e la Fusco.

CANCELLIERE: Era pure lei in topless?

GRAZIA: Certo! (altera e fiera).

GIUDICE: Vada avanti.

GRAZIA: Eravamo sdraiate sulle tovaglie a distanza di un metro circa; l'imputato si è venuto a coricare in mezzo.

CANCELLIERE: In quel metro?

GRAZIA: Certo.

CANCELLIERE: E voi come avete fatto?

GIUDICE: Cancelliere faccio io le domande!

CANCELLIERE: Scusi.

GIUDICE: Cosa avete fatto?

CANCELLIERE: L'ho fatta io la domanda.

GIUDICE: Lei taccia! E lei risponda.

GRAZIA: La signora Fusco gli disse "Chi è? Lei cosa vuole?" E lui rispose: "Un po' di latte, da bambino mamma non ne aveva" Io gli dissi "Vada via! Non abbiamo latte".

GIUDICE: E lui?

GRAZIA: "Con quelle latterie non ci credo: posso succhiare?"

GIUDICE: E voi?

GRAZIA: Gli mollammo uno schiaffo insieme.

GIUDICE: E lui?

PAZZO: E io, dopo la violenza fisica subita, mi sbloccai dal blocco psicologico che avevo.

Avv. ROSSI: Ma è inaudito! Di cosa parla ?!

PAZZO: Parlo della violenza psicologica che le donne esercitano su di noi poveri uomini provocati, eccitati…

Avv. ROSSI: Ma questo è pazzo, farnetica!

Avv. SCOGLIO Io chiedo l'infermità.

PAZZO: E no avvocato, io infermo non sono: io ho fatto miracoli per comportarmi come un infermo e stare fermo, ma loro mi provocavano ancheggiando, esponendo il loro corpo nudo… e dico nudo perché la Marzia, la prima che ho preso ai giardini pubblici, aveva un costume bianco e correva davanti a me, correva e sudava… e pian piano il costume era come se non l'avesse. Io non sono riuscito a resistere alla provocazione.

Avv. ROSSI: Vede, vostro onore, ammette tutto.

Avv. SCOGLIO Chiedo una perizia psichiatrica.

CANCELLIERE: No, la perizia la devono fare alle donne: donne scatenatici di guerre, catastrofi fisiche e morali, guerre famigliari.

PAZZO: Bravo! Bravo! Mi ha tolto le parole di bocca.

GIUDICE: Cancelliere, cosa dà i numeri?

CANCELLIERE: No, cioè.. sì! Volevo dire che a volte espongono le loro grazie… troppa grazia!

CARABINIERE: E sia Marzia che Grazia di giorno ne espongono, ringraziando madre natura.

Avv. ROSSI: Cosa devono sentire le mie orecchie! Cosa… Uomini! Voi siete uomini che appena vedete delle donne un po' scoperte vi comportate come cani in calore. Io nemmeno le noto non do loro la minima importanza, anche fossero nude… Ci potrei dormire accanto senza problema alcuno.

CANCELLIERE: Ci credo.

CARABINIERE: Io veramente credo che a volte, troppe volte, non si può resistere.

Avv. SCOGLIO Vede vostro onore queste sono le attenuanti delle quali parlavo. Questo processo è stato denominato dalla stampa "la presa delle grazie"… e di grazia ce n'era esposta! Il mio cliente era istigato, oserei dire violentato psicologicamente.

CARABINIERE: E no si è potuto controllare io lo so ! Ma, (all' avv. Rossi) da uomo di legge… Intervenni sul secondo luogo del misfatto, e, vedendo il pazzo sopra la Grazia, che faceva cose da pazzi… e vedendo la Fusco che gridava "Aiuto! Aiuto" e mi agitava le poppe sul muso, mi vidi preso da un raptus eccitatus e confusamente non capii subito se la stessa gridava aiuto perché voleva essere presa anche lei o perché voleva il posto di grazia, dato che il pazzo faceva cose da pazzi.

PAZZO: Bravo, ha espresso il mio pensiero.

Avv. ROSSI. Mio malgrado, vostro onore, devo dire che le mie clienti, visti i fatti, mostravano troppo!

GRAZIA: Cosa dice! Cerca anche lei attenuanti al porco ?!

PAZZO: Porco? Porco diavolo! Io sono un uomo provocato, se ero un porco non le avrei notate: ai porci piacciono le troie.

CANCELLIERE: Loro erano, loro malgrado, istigatrici.

GIUDICE: Cancelliere, taccia. Appuntato, vuol dire che intervenne in ritardo? Fu titubante?

Avv. ROSSI: Di questo lo voleva accusare la mia cliente: lui intervenne quando già il pazzo aveva… se fosse stato più solerte, più tempestivo…

GRAZIA: Vostro onore, adesso è chiaro il mio pensiero?

GIUDICE: Signor Fallo, è stato preso in fallo dopo che aveva esagerato nel farlo?

PAZZO: Certo, mi disse "Alto là, fermo là!" E' là che rimasi, fermo là.

CARABINIERE: "Venga è in arresto" e lui disse "Vengo, vengo…" e venne! A farsi arrestare.

GRAZIA: Accuso l'appuntato di non essere intervenuto in tempo e di essere complice del misfatto.

CANCELLIERE: Del ratto!

GIUDICE: Appuntato ci spieghi il motivo di quella sua esitazione che permise all'imputato di completare lo stupro.

CARABINIERE: Faccio un esempio: nella guerra del Golfo, ci fu un momento in una casa che gli Irakeni violentarono prima la figlia, e la madre urlava "No, mia figlia no!"; dopo la figlia presero lei; poi rivolsero le loro attenzioni alla nonna di 75 anni e lei "No, mia madre no, vi prego no!", ma la vecchia le disse "Zitta, quando c'è guerra c'è guerra per tutti!"

GIUDICE: Come dice? Sia più chiaro.

PAZZO: Ma è chiaro: lui pensa che la Fusco voleva anche lei la guerra!

CARABINIERE: Bravo.

Avv. ROSSI: Ma che bravo e bravo, si vergogni! Lei deve resistere, ignorare le donne, non degnarle di uno sguardo… come faccio io: guardi le bellezze naturali, il tramonto, il mare, i fiori, le piante…

CARABINIERE: Certo, le piante di finocchi.

CANCELLIERE: Forse voleva dire le piante di cetrioli.

PAZZO: O magari le zucchine lunghe.

GIUDICE: Basta! Silenzio.

Avv. SCOGLIO: Vostro onore, il mio cliente non si è mai tirato indietro ed anche qui dichiara di averle prese; inoltre come è venuto fuori, fu a suo dire provocato.

Avv. ROSSI: Ma che provocato e provocato. Doveva resistere, resistere.

PAZZO: Lei poteva resistere, io no!

Avv. SCOGLIO: La sua infantile mente non è riuscita a reggere le sollecitazioni esterne provocate dalle grazie e suo malgrado l'istinto ha prevalso.

Avv. ROSSI: L' istinto animale si è impadronito di lui e lui si è impadronito delle grazie altrui; benché devo dire che anche lui è vittima e carnefice. Che dilemma: vittima e carnefice.. che parole, che dico che dico.

GIUDICE: Macché infantile! La parola infantile si usa per i bambini e se la sua era una mente infantile avrebbe pensato giochi scherzi, non stupri!

GRAZIA: Giusto, vostro onore, lo condanni all'ergastolo.

Avv. SCOGLIO: Vostro onore il mio cliente ha bisogno di cure, solo di cure.

GIUDICE: Bene. Visti gli atti e i fatti esposti, dichiaro l'imputato signor Fallo instabile e stabilisco che venga affidato ad un Istituto affinché venga sottoposto alle cure del caso.Il caso è chiuso.

PAZZO: Ma quali cure. Con le donne di questo nuovo millennio l'uomo ha bisogno di zabaglione, ed in qualche caso delle pillole blu!

Avv. ROSSI: Falsità, falsità: l'uomo ha bisogno di me…

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