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U MAGU DU CARDIDDU

commedia comica in due atti di Nunzio Cocivera
nunzio@ilteatrodicocivera.org

PERSONAGGI:

 Il mago Camuzei  
 Natale Scapettin Capo famiglia 
 Signora Patrizia  Sua moglie
 Signora Agata La zia 
Linda Scapettin La figlia
Agata Scapettin L’altra figlia
Olga Figliastra della zia Agata
Emilio Mauro Fidanzato
Portiere* dello stabile

Scena: Salotto di casa Scapettin
* NB: La parte del portiere è inserita all’inizio del II atto ma si può usare facoltativamente. Le ragazze parlano in italiano, la madre e la zia parlano misto

I ATTO

All'apertura del sipario in scena (salotto o soggiorno) c’è la zia Agata che fa la calza.
Entra Agata pronta per un pic-nic.

AGATA: Ciao zietta 

ZIA AGATA: Dove vai di buon mattino? 

AGATA: Esco con un amico a fare una scampagnata, un pic-nic 

ZIA AGATA: Vulissi veniri puru io 

AGATA: Saresti il terzo incomodo! 

ZIA AGATA: Incomodo! Picchì un nicchi è na manciata! Ameno chè…non c’è puru u manciamentu! 

AGATA: Perché non pensi ai fatti tuoi, esco per un pic-nic con Mauro e vuoi che gli dica: “Caro mi porto la zietta!” 

ZIA AGATA: Spiritusa e maliducata 

AGATA: Scusami, ma a volte anche tu esageri, già ho i genitori chi mi controllano! Almeno tu lasciami in pace. 

ZIA AGATA: Non mi vulia ‘ntricari ma ti vulia cunsigliari…. 

AGATA: Ciao e risparmiati i consigli per Olga. (Esce Agata, resta in scena la zia Agata, seduta che fa la calza. Entra Patrizia) 

PATRIZIA: Ciao, chi ti fa a quasetta? 

ZIA AGATA: I quasetti a to maritu, i scappi ci facisti già tu! 

PATRIZIA: Finemula cu sta pulemica! 

ZIA AGATA: Va beni a finisciu, ma tu ti finisti e iddu? 

PATRIZIA: Zia iddu non finiu pi cuppa me, avi un annu…misi…chi ormai…rallentò…. (Dall’esterno una voce in strada [possibilmente registrata] che dice: “Finalmente in questa città il grandissimo Camuzei, il mago dei miracoli, il guaritore dei guaritori, niente per lui è impossibile, consultatelo per qualsiasi motivo, riceve sabato e domenica.” viene ripetuto varie volte) 

ZIA AGATA: Moviti informati unni ricevi, sbrigati 

PATRIZIA: Ca fari cu magu? 

ZIA AGATA: A tia un miraculu ci voli, dici chi è il mago dei miracoli! 

PATRIZIA: Ma zia a to età cridi ancora ai maghi? Quelli, ciarlatani sono! 

ZIA AGATA: Senti u cardiddu non vola chiù, i casi su dui, o cu cornifichi, ci fa i corna pi ________ o fai astinenza! 

PATRIZIA: Astinenza, è quasi un annu che faccio astinenza e già ci penzu e corni chi di tu, io sono ancora giovane e…. 

ZIA AGATA: E ti mancia! To ziu muriu chi avi un annu e mi mancia puru a mia! 

PATRIZIA: (Stupita) Ma zia a to età, e poi u ziu avia 68 anni e ancora…(allusiva con gesti) 

ZIA AGATA: Certu, 3-4 volte o misi! 

PATRIZIA: Ma…alla vostra età? 

ZIA AGATA: A nostra età comincia a piaciri chiù di quandu si è carusi e ni piaciunu i carusi. 

PATRIZIA: Io pinzava chi passati i 60…passava tuttu! 

ZIA AGATA: Cumincia tuttu, inventari di tuttu: giochi novi, eccitanti. 

PATRIZIA: (Stupefatta) Sono…sono sorpresa zia, non credevo, non pinzava… 

ZIA AGATA: To ziu passati i sessanta, ha fatto cose da pazzi, cose che da giovani si sognano! 

PATRIZIA: Sono confusa (pausa), certo puru Natali da quandu fa i sei e menza, fa di tuttu…zia…non mi basta!!! 

ZIA AGATA: Appuntu ti dico di provare col mago, non si sa mai! 

PATRIZIA: Zia io sono scettica, lo sai che non credo ai maghi, cartomanti e simili! 

ZIA AGATA: I pruvasti tutti, da quanto gli dai il ginseng, pappa reale e miele? 

PATRIZIA: Da quando mi hanno detto che dà forza, vigore, ma con lui niente! 

ZIA AGATA: E du prodotto che ti consigliò Emma? Il polline, lo sciroppo d’albero e leuthero. 

PATRIZIA: Il polline e lo sciroppo, zia, li prende già da un mese insieme al leuthero, per il marito di Emma sono stati miracolosi, ma con Natale nisba…nenti! 

ZIA AGATA: E du succu miraculusu? 

PATRIZIA: È un frullatu con dentro mele, rafano, germogli di soia, fiocchi d’avena, germe di grano, lievito i birra e basilico. Doveva funzionare, u cardiddu avia a vulari, ma non iazzò mancu l’ali! 

ZIA AGATA: Mancu cu sa ‘nzalata frullata? 

PATRIZIA: Ni ‘mbiviu litri e litri ma non basta, non vola! 

ZIA AGATA: Tu ricordi a to ziu comera fucusu? Ma ultimamente piddia coppi! Era anzianotto ormai. 

PATRIZIA: U sacciu! 

ZIA AGATA: Ma aveva la voglia di un giovanotto, anche se gli mancava il resto. 

PATRIZIA: Insomma zia, vuoi dire che anche tu senti la mancanza dello zio? 

ZIA AGATA: No du ziu, ma di un masculu! 

PATRIZIA: Alla tua età zia! 

ZIA AGATA: A me età?!! E chi avia 100 anni?!!! Aiu 66 anni (pausa) e penzu seriamenti mi mittonna maritu! 

PATRIZIA: Risposarti tu? (breve pausa). Cose da pazzi, è un anno che stai con noi e ti sto conoscendo ora veramente come sei! 

ZIA AGATA: E non mi vaddari così, come sugnu, sugnu fimmina chi avi ancora voglia di maculi, mi rispusassi, chi c’è di mali? (entra Olga ed interviene) 

OLGA: Che c’è zia Agata, ti vuoi risposare alla tua età? 

ZIA AGATA: Alla mia età?!!! Alla mia età?!!! E che sono centenaria? 

OLGA: No zia, però sei anziana e anche se puoi avere lo spirito però… 

ZIA AGATA: Chi però e però, io non haiu solo lo spirito, io haiu un corpu di donna, e poi puru tu, certe volte mi fai pentire di averti adottata. 

OLGA: Un corpo di donna si, stagionata però! (Entra Agata) 

PATRIZIA: E anche troppo stagionata, ammettilo zietta. 

OLGA: Certo da giovane eri bella ma l’età c’è e con gli anni le rughe e la pelle che si ritira… 

ZIA AGATA: Chi ritirata e ritirata, la mia pelli è ancora calda. 

AGATA: Certo se la metti al sole riscaldi anche una lucertola 

ZIA AGATA: Tu perché parli ragazzina, già finiu u pichi nicchi, e u manciamentu! 

AGATA: Saltato per un imprevisto. Zia io scherzavo e poi ammettilo che a te possano piacere gli uomini, tu non piaci a loro, ormai sei vecchia. 

PATRIZIA: Smettila Agata! 

ZIA AGATA: Lasciala parlare, i giovani non hanno rispetto per noi poveri anziani, ormai siamo da buttare per loro! 

AGATA: No zia, però ti vuoi maritare alla tua età? 

OLGA: Io esco, ho da fare un minuto! 

PATRIZIA: Perché, può trovare un suo coetaneo e sistemarsi di nuovo. 

AGATA: Papà ti ha voluto con noi quando morì lo zio e tu lo vuoi lasciare di nuovo, dice sempre che sei la zia del suo cuore. 

ZIA AGATA: Questo è vero, è stato sempre affettuoso con noi, ci veniva sempre a trovare, quando suo zio è morto ci ha voluti con lui, me e mia figlia 

PATRIZIA: E’ stato un bene che tu e lui abbiate deciso di adottare Olga. 

ZIA AGATA: Dato che i figli non venivano e non volevamo restare soli! (Entra Natale) 

NATALE: Ciau a tutti, ciau zia (e la bacia) dov’è la nipotina? 

OLGA: Dov’è Olga, dov’è la nipotina, vuoi più bene a lei che a me e Linda che siamo le tue figlie. 

NATALE: Chi dici tesoro (e l’abbraccia) 

LINDA: Ciao a tutti, c’è un mago fuori che fa i miracoli, almeno così dice. 

PATRIZIA: Si, l’abbiamo sentito. 

ZIA AGATA: Curri Natali, pighia n’appuntamentu cu magu. 

NATALE: Ca fari cu magu? 

PATRIZIA: Il mago serve a te, a noi. 

NATALE: A niautri? Chi dici? Duni i numiri! 

PATRIZIA: Ancora no, ma quasi! 

ZIA AGATA: Moviti, sbrighiti. 

NATALE: (fa dei gesti e dei movimenti) Va bene così o me moviri meghiu? 

PATRIZIA: Non fare lo scemo Natale! 

ZIA AGATA: Moviti, femma su magu! 

NATALE: Aooohhh? Ma chi vi pighiò a tutti i dui? 

LINDA: Ma cos’è questa storia del mago? Zia serve a te? 

ZIA AGATA: E se fosse? 

AGATA: Ti devi far predire il futuro? 

ZIA AGATA: Perché, che ci sarebbe di strano? 

AGATA: Credo che sarebbe un futuro breve! 

PATRIZIA: Agata, non essere ineducata! 

ZIA AGATA: Lassila parrari, pi idda sugnu già morta. (Agata fa dei segni come per dire quasi quasi). 

PATRIZIA: Il mago serve a me e a vostro padre. 

NATALE: A noi? 

PATRIZIA: Si, a noi, ci dobbiamo fare predire il futuro. 

ZIA AGATA: Anche il presente e il passato, su sapi! 

AGATA: Non serve solo alla zia allora? 

PATRIZIA: No, serve anche a noi. 

LINDA: Che dovete fare col mago voi? 

ZIA AGATA: Fare volare il cardillo! Fare tornare l’uccello migratore! 

AGATA: Perché vi serve il mago? 

NATALE: Questa deve essere un’idea della zia Agata. 

ZIA AGATA: Si è vero e muoviti prima che vada via. 

NATALE: Oh basta! Io non vado da nessuna parte. 

ZIA AGATA: Non vuoi fare il favore a tua zia? 

NATALE: No zia, i maghi sono dei furboni che sfruttano i problemi altrui. 

LINDA: Beh papà non è sempre così, so di gente alla quale hanno risolto grossi problemi. 

NATALE: Io so di gente che dopo che è stata da mago è sballata, rovinata, suicidata psicologicamente, che è diventata come i drogati, dei mago-dipendenti! 

PATRIZIA: Non fare di tutta l’erba un fascio! 

NATALE: Proprio tu parli di maghi, non eri, come me, convinta di essere sicura che a te giammai avrebbero spillato del denaro? 

PATRIZIA: Ho cambiato idea! 

NATALE: E come mai? 

PATRIZIA: Ho un problema che vorrei proporgli di risolvermi. 

NATALE: E che problema hai? 

PATRIZIA: Tu che dici, quali potrebbe essere? 

NATALE: Non saprei! 

ZIA AGATA: Lo dico io qual è? 

NATALE: E tu che ne sai? (stupito) 

LINDA: Credete di avere il malocchio? 

NATALE: Ma che malocchio! 

LINDA: Allora mamma? 

PATRIZIA: Natale devo parlare col mago, lo chiami? 

NATALE: Non è il caso Patrizia. 

LINDA: Papà che problema avete? 

NATALE: Nulla di grave 

PATRIZIA: Qualcosa di gravissimo. 

LINDA: Cosa? 

NATALE: Basta, ora basta, io non chiamo nessuno e l’argomento è chiuso! 

LINDA: Che cosa succede, posso saperlo? 

NATALE: No! Non c’è nulla da sapere! 

OLGA: Insomma, in questa casa le uniche persone che credevano un po’ ai maghi, cartomanti e simili eravamo io e la zia, cos’è successo adesso? 

ZIA AGATA: Nulla, io voglio parlare al mago per problemi miei! 

LINDA: Ma anche loro dicono di avere bisogno del mago, perché? 

PATRIZIA: Tuo padre ha problemi…problemi…di lavoro, voglio chiedere al mago di farci l’oroscopo. 

LINDA: (al padre) perché non me lo hai detto? 

NATALE: Non volevo che ti preoccuparsi! 

LINDA: In ogni caso penso che papà abbia ragione, il mago vi spillerà dei soldi ed il problema resterà. 

PATRIZIA: Beh, provare per cedere, e io voglio provare; Natale vai a fissare un appuntamento, noi andiamo in cucina, tornando vieni là! 

NATALE: E va bene, vado vado… (Natale esce) 

LINDA: Anch’io vado, preparo lo zaino. 

OLGA: Vengo con te (Linda ed Olga escono) 

PATRIZIA: Zia credi che funzionerà? 

ZIA AGATA: U cardiddu? 

PATRIZIA: Certu 

ZIA AGATA: Si u magu è chidda u giustu! 

PATRIZIA: Si è u magu du cardiddu! 

ZIA AGATA: U cardiddu volerà! 

PATRIZIA: Rientrerà nel suo nido 

ZIA AGATA: Nidu chi si rifiddò! Io vaiu supra (La zia Agata esce) (Entra Natale) 

NATALE: Ca sugnu! 

PATRIZIA: Ripetimi tuttu, alla lettera, ogni parola! 

NATALE: Uffa! Ci dissi ci vuluiu parrari tu e a zia. 

PATRIZIA: Non ciù dicisti chi tu… 

NATALE: Era imbarazzante! 

PATRIZIA: Va bene, allura?!! 

NATALE: Allora mi ha detto: “lei è al posto giusto al momento giusto, il mio angelo guida benevolo, un angelo KARIBU che intercederà per voi. 

PATRIZIA: Interessante, un angelo. 

NATALE: Tutte minchiate, balle! 

PATRIZIA: Vai avanti! 

NATALE: Andrà a finire chi ‘mpizzamu un saccu di soddi 

PATRIZIA: Naiu spinnutu picca! 

NATALE: E’ un ciarlatano, ni spinna, ni ripulisci u cuntu! 

PATRIZIA: Beh, vedremo…io rivoglio un maritu chi funziona, o funzioni cu magu o ti cornificu! 

NATALE: Mi cornifichi? 

PATRIZIA: Si carum anzi chi ancora non l’haiu fattu! Tu non ci si chiù…u cardiddu comu dici a zia MURIU! 

NATALE: U sapi pura a zia? 

PATRIZIA: Tra niautri fimmini ni cunfidamu! 

NATALE: I me problemi privati… 

PATRIZIA: Tu non funzioni da tantu, a zia u vidi, u capisci chi c’è un problema! 

NATALE: Sono un po’ stanco! 

PATRIZIA: Beh, puru io sugnu stanca, dell’astinenza 

NATALE: Non capisco perché u magu sarà sicuramente utile! 

PATRIZIA: Non si sa mai, e poi, proviamo anche questa, che ci rimettiamo? 

NATALE: Soldi, quello vuole solo soldi, euri! 

PATRIZIA: E io voghiu un maritu, capisti? (Entra un giovane sportivo e bello, Natale e Patrizia sobbalzano) 

EMILIO: Scusate signori. 

NATALE: E lei chi è? 

EMILIO: Piacere, (allunga la mano per salutarlo) Emilio Mauro, rappresentante. 

NATALE: Piacere, Natale Scapettin, mia moglie 

PATRIZIA: Piacere (Emilio fa il baciamano) 

EMILIO: Incantato signora, sembre più giovane di sua figlia! 

NATALE: (seccato) Ma lei cu è? Che fa ‘nta me casa? 

EMILIO: Sono un amico di Linda, la sto aspettando! 

LINDA: Sono pronta, Ah! Vi siete già presentati? 

EMILIO: Si, hai una mamma molto giovane ed elegante. 

PATRIZIA: Grazie, lei è molto galante. 

EMILIO: Grazie a lei signora, (rivolto a Natale) arrivederci signor Pasquale. 

NATALE: Prego, Natale, Natale Scapettin. 

EMILIO: Mi scusi signor Scarpetti 

NATALE: Scapettin, Natale Scapettin. 

EMILIO: Ho capito, Natale Scatolettini 

LINDA: Bene, noi usciamo ciao; (mentre escono, Linda dice ad Emilio) sei stupido, hai confuso sia il nome che il cognome di mio padre. 

PATRIZIA: Allora, il mago? 

NATALE: Verrà lui! 

PATRIZIA: Bene…molto simpatico quel ragazzo, vero? 

NATALE: Simpatico? È antipatico e scemo, non ha capito nemmeno come mi chiamo. (Entra la zia Agata) 

ZIA AGATA: Hai parlato al mago dei miracoli? 

NATALE: Si, verrà a casa! 

ZIA AGATA: Anch’io devo chiedergli tante cose e anche tu, non vidu l’ura mi arriva u magu. (Entra Agata) 

AGATA: Mi volete spiegare che dovete fare col mago? E poi riceve a domicilio? 

ZIA AGATA: Serve a me, per un mio problema e poi fatti i fatti to! 

AGATA: Ti deve cercare un marito, vero? (Entra Olga) 

ZIA AGATA: Fatti i fatti tuoi, mucciusedda. 

AGATA: Io devo andare…ciau a tutti, “auguri zia”(sfottendo) 

ZIA AGATA: Quella ragazzina non la sopporto, per lei sono un ferro vecchio! 

OLGA: Un ferro vecchio no, però non sei più da marito! 

ZIA AGATA: Tu mi hai fatto pentire di averti adottata, a parte che non mi hai mai chiamata mamma ma zia, non mi rispetti neanche! 

OLGA: A parte che non so chi sia la mia vera mamma e di mamma ce n’è una sola, io ti rispetto e ti voglio bene come ad una vera zia. 

NATALE: Avanti zietta non hai niente da rimproverare ad Olghetta. 

OLGA: Grazia per la difetta zietto (e lo abbraccia) (pausa) ciao io vado! 

PATRIZIA: Vado a sistemarmi. 

NATALE: Mi cambio anch’io. 

ZIA AGATA: Pure io, dovrà trovarmi elegante 

FINE I° ATTO 

II° ATTO 

(Suona il campanello, entrano sulla scena zia Agata _________ _________ aprono al mago, che entra vestito strano, con due scatole colorate, una piccola e una grande). 

MAGO: Buongiorno signori e signore, Comunzei, il mago dei maghi, il guaritore è qui per aiutarvi e col suo angelo giuda intercederà per voi. 

NATALE: Piacere, Natale Scapettin. 

PATRIZIA: Patrizia Scapettin, onorata. 

ZIA AGATA: Agata Scapettin, piacere. 

MAGO: Bene, avete bisogno del mago o del guaritore? 

ZIA AGATA: (rivolta a Natale) Lui di tutti e due. 

MAGO: Bene, cominciamo da lei, a me un tavolo. 

PATRIZIA: Va bene qui? 

MAGO: Accomodatevi. (si siedono, il mago pone le scatole sul tavolo) 

MAGO: Bene, il vostro problema è grosso o piccolo? 

PATRIZIA: Diciamo grosso, molto grosso! 

MAGO: Bene allora la scatola grande. 

ZIA AGATA: Che cosa deve fare con le scatole? 

MAGO: La piccola è per i piccoli problemi e i piccoli miracoli, la grande per quelli più grandi. 

NATALE: Ma io ho sentito sempre dire che i maghi avevano le palle…di vetro. 

MAGO: Io sono il mago dei maghi, invece della palle ho le scatole di cartone, la palle di vetro si possono rompere più facilmente. 

PATRIZIA: Bene, mi dica quanto è il suo prezzo di seduta! 

NATALE: Si, quello è il punto principale! 

MAGO: Per ogni problema c’è una cifra, ditemi il vostro. 

ZIA AGATA: Dai Natale esponi il tuo problema. 

NATALE: Zia fammi un piacere, vai di là, mi imbarazzi. 

ZIA AGATA: Ma io devo parlare col mago! 

MAGO: Calma signora, mi dica, se il suo problema è impellente parlerò prima con lei! 

PATRIZIA: Zia vai di là, poi ti chiamiamo, come sai il nostro problema è madornale! 

MAGO: Madornale e anche macchinoso? 

PATRIZIA: Macchinosissimo, quasi surreale. 

NATALE: Non esageriamo, io aiu…. 

PATRIZIA: (Stucchevole) Ti prego non puoi attendere? 

ZIA AGATA: No! Non minnivaiu 

PATRIZIA: Non essere egoista per favore! 

NATALE: Patrizia, dato che la zia ha premura faremo parlare prima lei. 

MAGO: Io non ho il dono dell’ubiquità perciò decidetevi! 

ZIA AGATA: Bene, prima io. 

PATRIZIA: Sei una voltagabbana, non si era detto che prima dovevo esporre il mio problema? 

MAGO: Chiedo VENIA… i miei minuti sono preziosi, se continuate a tergiversare non solo io perdo tempo ma voi perdete denaro perché vi faccio pagare anche questo mio stallo. 

NATALE: Stallo!?! 

MAGO: Si capisce, per me è tempo comunque speso per voi! 

NATALE: Mi sembra speculativo e da smargiasso! 

MAGO: Smargiasso! Al mago dei maghi! Io dovrei essere lontano da qui una galassia, non accetto insulti. (si avvia verso la porta) 

PATRIZIA: No, le chiedo scusa, resti. 

NATALE: Sinnipoiri! 

PATRIZIA: Tu mutu! Lei resti! La prego! (alla zia) zia, ti prego esci e tu (al marito) mutu! Anzi parla, sbuttuniti! 

ZIA AGATA: E va bene attendo di là! Ma si na cammuria! 

MAGO: Bene, mi ragguagli sulla iattura. 

NATALE: Sono imbarazzato! 

MAGO: Che! Sia impavido, non si imboschi, col mago non si insabbia nulla, capisco che può essere un problema intrinseco, ma io sono riservato, una tomba, sia limpido ed io intercederò, farò istanza per lei presso l’angelo Kalibu perché vi sia indulto. 

PATRIZIA: Senti come parla bene! 

NATALE: Non è facile! 

MAGO: (Con livore) era un lustro che non trovavo un così lesivo e arioso e direi verboso cliente! 

PATRIZIA: Lui è da sempre così, cerca di tergiversare! 

MAGO: Io volevo essere modico, ma questo miscredente esagera e fa, con la sua ignavia, aumentare l’imponibile della mia parcella. 

PATRIZIA: Deciditi che diamine! 

NATALE: Io veramente mi vergogno! 

PATRIZIA: Vede, mio marito da qualche anno non risponde più ai suoi doveri di marito! Comu dici a zia non ci funziona u cardiddu! 

MAGO: Avete un problema sessuale? Bene…male 1500,00 €uro prego! 

NATALE: 1500,00 €uru? 

PATRIZIA: Mutu tu! Qualsiasi cifra purchè risolva! 

MAGO: Completa, totale? 

PATRIZIA: Totale da 5 mesi circa, prima a poco a poco, fino ad arrivare al punto in cui siamo (Natale imbarazzato) 

MAGO: (si alza) zitti, controllo se c’è malocchio! (prende la scatola piccola e la pone sulla testa di Natale) c’è pure il malocchio! La cifra sale! 

NATALE: Non sale nulla, io nonnaiu malocchiu! 

PATRIZIA: Basta che sale il cardillo qualsiasi cifra, anzi prendo il blocchetto, quanto scrivo? 

MAGO: 2500,00 €uro 

NATALE: Non scrivemu nulla. 

PATRIZIA: Tu mutu! 

MAGO: Siete andati dal medico? (si conserva l’assegno) E cosa vi ha detto, c’è qualche iattura? 

PATRIZIA: Tutti la stessa cosa: “suo marito è stanco eccessivamente, il suo problema è dovuto al deperimento fisico e a troppa attività sessuale, avrebbe bisogno di riposo per recuperare le energie e funzionerà di nuovo”, invece lui finora ha peggiorato! 

MAGO: E per questo avete pensato a me, come guaritore potrei aiutarvi. 

PATRIZIA: Lei è la nostra ultima speranza, mi aiuti, ci aiuti! 

MAGO: Vorrei restare solo con lui. 

PATRIZIA: Va bene, vado di là! 

MAGO: Allora signor Scapettin qual è il problema, il motivo. 

NATALE: Quale problema, quale motivo, io…insomma l’ha capito no? 

MAGO: Io sono sicuro che lei a tante amanti, solo così si spiega tutto, secondo me. 

NATALE: Ma quale tante amanti, una sola è! 

MAGO: Che ovviamente non è sua moglie! 

NATALE: Che evidentemente non è mia moglie! 

MAGO: Lasci un po’ l’amante e riprenda sua moglie. 

NATALE: E come faccio, mi ha ridotto all’osso. 

MAGO: Ma la sua amante è giovane? 

NATALE: Giovanissima e in gamba. Ma lei se fregato 2500,00 €uro… (rientrano Patrizia e la zia Agata) 

PATRIZIA: Possiamo, avete finito? (i due si ricompongono e fanno i seri). 

MAGO: Si, signora, il problema di suo marito è studiato, ora devo studiare il miracolo, questione di giorni e riprenderà vitalità. 

PATRIZIA: Veramente? Sicuro? Non sta scherzando? 

MAGO: Se l’altra è d’accordo? 

PATRIZIA: L’altra? Che altra? 

MAGO: L’altra seduta che faremo, il problema è risolvibile a due, se nell’altra seduta collabora si può risolvere! 

PATRIZIA: Speriamo, speriamo, ma quando, domani? Quando? 

MAGO: Vedremo in base ai miei impegni, vedremo quando posso venire di nuovo. 

ZIA AGATA: Io volevo conferire con lei (e mi scusa tanto). 

MAGO: Bene signora, mi dica. 

ZIA AGATA: Volevo che desso uno sguardo al mio futuro, mi faccia l’oroscopo. 

MAGO: Bene, che segno è lei signora? 

ZIA AGATA: Vergine. 

MAGO: E’ sicura signora? 

ZIA AGATA: Certo, che vuole che non lo sappia che sono vergine. 

MAGO: Io ho dei dubbi, comunque vediamo. (Il mago si sette ad agitare le due scatole e dice: “scatili, scatola, scatolin, timmi tu l’oroscopo; scatolin scatole scatolette a vecchia si vò marità.” 

ZIA AGATA: Si, mi voglio sposare. 

MAGO: Bene, la prossima volta vedremo anche il suo problema, lo studierò- 

ZIA AGATA: Perché non disanima ora?! 

MAGO: Lei mi vuole prendere in contumacia! 

ZIA AGATA: Me ne dolo ma voglio dovizia con dogma! 

PATRIZIA: Ma zia, che parli come lui, cosa gli hai chiesto? 

MAGO: Bene, espleterò. Mi dica la data di nascita. 

ZIA AGATA: 30/09/1925 

MAGO: Bene, secondo la numerologia. 

PATRIZIA: Adesso che è qui perché non farla subito l’altra seduta? 

MAGO: Lei non capisce la quintessenza del rapporto promiscuo rende madornale il marchingegno. Devo lenire il Lupanare del Mandrillo e con carisma renderlo ligio alla moglie. 

ZIA AGATA: Non ho capito nulla. 

PATRIZIA: Io presumo che abbia detto che mi lo riporterà nel letto! 

MAGO: Acribià, acribià ridiventerà adepto a lei sola, direi coatto! 

PATRIZIA: Mi dia delle scadenze, quando? 

MAGO: Scruterò gli astri ma dopo un breve noviziato non sarà più ozioso. 

PATRIZIA: Ma quanto durerà il noviziato? 

ZIA AGATA: Che si farà prete dopo il noviziato? 

MAGO: Miscredente opinabile zitta. Io sono la panacea al suo male, io, il mago Camunzei sono onnisciente, lei si sposerà entro l’anno! 

ZIA AGATA: Da cosa lo ha dedotto? 

MAGO: Io sono uno sciamano, leggo i numeri, i venti, le piogge e altro ancora, nel suo caso, grazie al mio carisma plenario, dalla data di nascita vedo un futuro marito! 

ZIA AGATA: Come, ricco? 

MAGO: Facoltoso,e sarà perenne. 

ZIA AGATA: Com’è bello? 

MAGO: Peggio di narciso. 

PATRIZIA: Ma Narciso era innamorato di se stesso! 

MAGO: Il paragone era rivolto alla bellezza! 

ZIA AGATA: Com’è giovane? 

MAGO: Non posso certo dirle che è uno zerbinotto, piuttosto un zuzzurellone di 70 anni, ma ancora mandrillo. 

PATRIZIA: Beh zia, accontentati. 

ZIA AGATA: Bene farò suffragio. 

PATRIZIA: Bene mago, quanto le dobbiamo? 

MAGO: Datemi una caparra, un acconto di 1500,00 €uro (alla zia) 

ZIA AGATA: Bè…bè…cauzione alta! Assai! 

MAGO: Alta, lei celia…non c’è raziocinio in voi, siete in due, con due problemi. 

NATALE: Io già pagai e assai e pi nenti! 

ZIA AGATA: (prende i soldi) Bene ecco! 

MAGO: Grazie, il compenso sarà lauto ma io sarò latore di felicità di matrimoniu. 

ZIA AGATA: Speriamo! 

MAGO: E’ latente il suo lambiccarsi. 

ZIA AGATA: Lei potrebbe essere un istrione inconsulto e falso. 

MAGO: Un falso mago io? 

NATALE: Dicemu chi è così! 

PATRIZIA: Non le dia retta, la zia esagera, e lui pure, statti mutu! 

ZIA AGATA: Io avrei dovuto chiamarmi Tommaso. 

MAGO: Bene, tornerò con referto per lei (a Patrizia) 

PATRIZIA: Bene zia, congediamo il mago. 

ZIA AGATA: Bene aspettiamo la requisitoria. (il mago esce) 

NATALE: Ni futtiu i soddi. 

ZIA AGATA: Io mi fidu 

PATRIZIA: Parrai chiaru, devi rifunzionare! 

ZIA AGATA: Il cardillo volerà se lui è il MAGO DU CARDIDDU! 

NATALE: Minnivaiu! (Esce) 

PATRIZIA: Zia mi hai stupita, a parole lo hai equagliato. (Suonano alla porta) 

ZIA AGATA: Vidi cu è! Io vaiu supra! (Esce) 

PATRIZIA: E’ lei, venga prego. 

PORTIERE: Mi perdoni se la disturbo 

PATRIZIA: Non lo dica neanche, dopotutto noi abusiamo sempre della sua disponibilità! 

PORTIERE: Quando si può fare un favore o una piccola commissione non è nulla. 

PATRIZIA: Certo, e lei è sempre stato gentilissimo. 

PORTIERE: Generosissimo però è stato sempre il signor Natale con me. 

PATRIZIA: Cosa posso fare ora per lei? Dica senza problemi. 

PORTIERE: E’ vero che oggi verrà un mago qui da voi? 

PATRIZIA: Il telegiornale ha dato la notizia in edizione straordinaria, forse… 

PORTIERE: Beh il palazzo è piccolo e le voci corrono… 

PATRIZIA: Si, tornerà, è appena andato via! 

PORTIERE: Non volevo essere indiscreto… 

PATRIZIA: Però corre qui ad indagare… 

PORTIERE: Non lo farei mai, chiedo perché avrei anch’io un problema… 

PATRIZIA: Vuole parlare col mago? 

PORTIERE: Vedo che ha capito, se gli vuole dire scendendo di passare da me, non vorrei disturbarlo qui. 

PATRIZIA: Bene vada pure, glielo dirò. 

PORTIERE: (Uscendo) Grazie e scusi ancora. (Resta in scena Patrizia, suona il campanello e lei va ad aprire) 

PATRIZIA: Ah è lei, si accomodi. 

EMILIO: Lei è sempre bella signora, sempre più bella 

PATRIZIA: Grazie, lei è sempre più elegante, ma immagino che sia venuto per mia figlia (pausa) purtroppo, per lei, è uscita, tutta la famiglia è fuori! 

EMILIO: Meglio, molto meglio, farò compagnia a lei. 

PATRIZIA: La ringrazio ma non è il caso, arrivederci (gli da la mano). 

EMILIO: (Comincia a baciarle la mano) Signora lei è incantevole e dolce, vedo nei suoi occhi tanto desiderio. 

PATRIZIA: (Tira via la mano) vada via, la smetta, io sono sposata. 

EMILIO: L’altro ieri l’ho sentita con suo marito, so tutto. 

PATRIZIA: Cosa sa, la prego vada via. 

EMILIO: Si lasci andare, lo vuole anche lei, lo so (Cerca di abbracciarla) 

PATRIZIA: No, vada via, per favore la finisca, la prendo a schiaffi. 

EMILIO: (Si ricompone) mi schiaffeggi pure, ma mi ami! (Suona il campanello, Patrizia corre ad aprirle, mentre Emilio si ricompone) 

PATRIZIA: (Apre) Ah! Siete voi! (Entrano Linda e Agata) 

LINDA: Ciao mamma, abbiamo dimenticato la chiave. 

AGATA: Mauro tu qui? Come mai? 

LINDA: Emilio, conosci mia sorella? 

AGATA: E me ha detto di chiamarsi Mauro, non Emilio. 

EMILIO: Io mi chiamo Emilio Mauro. 

PATRIZIA: E di cognome come si chiama, Emilio o Mauro? 

EMILIO: Non lo ricordo più! 

LINDA: (Adirata) Certo, il signore non si ricorda! Ad alcune dice di chiamarsi Mauro, ad altre Emilio, sei un vigliacco. 

AGATA: Peggio, una carogna rognosa. 

LINDA: E tu, a parte che fai il pappagallo con tutte, sei talmente vigliacco, anche con mia sorella! 

EMILIO: L’ho incontrata per le scale quando venivo qui, ma non sapevo che fosse tua sorella, non lo sapevo, lo giuro. 

PATRIZIA: E non sapeva neanche che io ero sua madre vero? 

LINDA-AGATA:Ci ha provato anche con te? (Patrizia abbassa lo sguardo e non risponde) 

EMILIO: Io devo andare, scusate! 

LINDA: Brutto verme solitario. 

AGATA: Schifoso lombrico puzzolente. 

EMILIO: Calma ragazze, non è il caso di fare così. 

LINDA: Ah no! Penso invece che sia il caso di fare anche peggio! 

AGATA: Non solo con noi due, hai avuto l’ardire di provarci anche con nostra madre. 

EMILIO: Dopotutto è una bella donna! 

PATRIZIA: Sentito la faccia di bronzo! 

LINDA: Mamma, ti ha messo le mani addosso? 

PATRIZIA: No, però se continuava, gliele avrei messe io le mani in faccia! 

AGATA: (Minacciosa) Cosa hai fatto a mia madre? 

EMILIO: Nulla, solo qualche complimento! 

LINDA: E’ vero mamma? 

PATRIZIA: Quasi! 

AGATA: Ti ha offesa? Ti ha palpata? 

PATRIZIA: Beh, ci stava provando! 

LINDA-AGATA:(Avanzano minacciose) Brutto verme solitario, porco! 

EMILIO: Forse è meglio se tolgo il disturbo (fugge via) 

AGATO: Lo inseguiamo? 

LINDA: Magari buttandolo dalle scale. 

AGATA: Se gli buttassimo addosso dell’acqua fresca per sbollirlo? 

PATRIZIA: Lasciatelo andare quel verme ignorante e viscido. 

AGATA: Cafone, scemo e rozzo. 

LINDA: Sciacallo di uno sciacallo. (Entra Natale) 

NATALE: Ciao donne! (Rivolto a Linda) sai cosa mi è successo in strada? Quel ragazzo che è venuto a prenderti l’altra sera, l’ho visto che usciva dal portone e volevo salutarlo, ma appena mi ha visto è scappato ed è finito sotto una macchina. 

LINDA: E’ morto? 

NATALE: No, l’hanno portato via con una macchina, aveva una gamba rotta. 

LINDA-AGATA:Peccato, una sola? 

NATALE: Ma che vi è preso? Quel poveraccio si è rotto una gamba! 

PATRIZIA: Meglio se se le rompeva entrambe prima di venire qui! 

NATALE: Anche tu? Se l’altro giorno dicevi che era simpatico! (Entra in scena il mago Comunzei, li interrompe) 

MAGO: Parlavate di me? Grazie! 

NATALE: Veramente no, ma lei com’è entrato? Che fa qui? 

MAGO: Mi ha… (Appare la zia Agata) 

ZIA AGATA: L’ho portato io! 

PATRIZIA: Buongiorno, ha studiato il nostro problema? 

LINDA: Che problema avete? 

AGATA: Si mamma, papà, che problema? 

PATRIZIA: Il teorema di Pitagora! 

LINDA-AGATA:Che cosa? 

ZIA AGATA: Insomma ragazze, andate di là, dobbiamo consultare il mago. (Linda e Agata escono facendo qualche gesto) 

MAGO: Certamente, siamo a cavallo. 

PATRIZIA: Qual è il problema? 

MAGO: Lo stress! 

PATRIZIA: Lo stress? 

MAGO: Certo lo stress, il male del 2000. 

NATALE: Che stress, scusi! 

MAGO: Mentale, fisiologico, è peggio del malocchio lo stress, è un male orribile. 

ZIA AGATA: Lo stress mi sembra farraginoso. 

MAGO: Lei si zittisca! Lo stress può essere una malattia positiva che ci tiene all’erta, ci fa adattare ai problemi, oppure negativo… 

PATRIZIA: Cioè… 

MAGO: Il negativo ci lascia in ansia, ci toglie l’appetito, il sonno. 

PATRIZIA: L’appetito sessuale? 

MAGO: Anche, nel suo caso! 

PATRIZIA: Cosa può averlo stressato? 

MAGO: Ci si scoraggia davanti a problemi economici, di lavoro, associativi, atmosferici, amorosi, tutti questi problemi giornalieri producono stress. 

NATALE: Siamo tutti stressati allora? 

MAGO: No, non tutti, se ci si arrende e ci si scoraggia si pensa negativamente e lo stress trova terreno fertile e attecchisce. 

ZIA AGATA: Cos’è un cavolfiore che attecchisce?! 

MAGO: Lei mette zizzania. 

ZIA AGATA: Lei mi deve convincere con qualcosa di più valido, lo stress!!! 

PATRIZIA: Beh zia, potrebbe essere. 

MAGO: No potrebbe, è! Il cardillo è stressato, in più aveva il malocchio che io ho tolto. 

PATRIZIA: E come si combatte lo stress? 

MAGO: Lo stress si combatte pensando positivo. 

NATALE: E come? 

MAGO: Faccio un esempio: si rompe l’auto, ci si rompe un braccio, si incendia la casa; cosa pensa chi è vittima di questa calamità? 

ZIA AGATA: Come sono sfortunato, o peggio ancora, mi hanno fatto il malocchio, una fattura! 

NATALE: In effetti! 

MAGO: Scoraggiati abbassiamo la guardia e lo stress avanza! 

PATRIZIA: E allora? 

MAGO: Allora, se invece si pensa: “beh, può succedere a tutti, c’è sempre il peggio, passerà…” ci si carica positivamente. 

ZIA AGATA: Potrebbe anche funzionare! 

MAGO: E funziona per tanti, i primi sono i miei clienti, i secondi, no! Qualsiasi problema avessero, tutto farebbero tranne andare dai maghi! (Entra Olga, vede il mago, si guardano muti per poco , poi…) 

OLGA: E’ sua quella Lamborghini? 

MAGO: Si, perché me lo chiede? 

OLGA: L’ha messa male e ho rotto un alla mia 500. 

MAGO: E la mia cosa si è fatta? 

OLGA: Si è rotto lo stop e si è rovinata la fiancata, fesserie! 

MAGO: Cosa? 

OLGA: Ed è pure poco…massimo… 

NATALE: Chi è questo Massimo? 

MAGO: Alt! Fermi tutti! Il fluido, la visione, Plutone, la luna, lo zodiaco. 

ZIA AGATA: Che le prende? 

PATRIZIA: Si, che le succede? 

MAGO: Zitti, uscite tutti, lasciatemi solo con lei, è importante! 

OLGA: Con me? E perché? 

NATALE: E perché con lei solo? 

MAGO: Lei taccia ed esca, uscite tutti, siamo al massimo delle visioni planetarie. (Escono tutti tranne Olga ed il Mago) 

OLGA: Allora Massimo, ora fai il mago tu? 

MAGO: Ma come mai non hai detto ai tuoi parenti che sono un mago fasullo? 

OLGA: E tu brutto figlio di… 

MAGO: Non offendere mia madre. 

OLGA: Dopo quello che mi hai fatto al liceo è anche poco! 

MAGO: Io? Cosa ti ho fatto? 

OLGA: Tu certo, prima mi hai fatto di tutto perché mi mettessi con te e poi sei sparito, scomparso nel nulla, io ho sofferto e pianto per te. 

MAGO: Tu hai pianto certo, se hai veramente pianto era lacrime di coccodrillo. 

OLGA: Brutto figlio di…mi hai sedotta ed abbandonata. 

MAGO: Veramente sei tu che mi hai sedotto, io ti ho solo abbandonata e con buoni motivi: Luigi, Vittorio, Alberto, ecc. ecc. 

OLGA: Perché sono uscita qualche volta con qualche amico! 

MAGO: Qualche amico eh? Ed ora comincio anche a capire il motivo per il quale tuo zio è a terra: proprio tuo zio!!! 

OLGA: Primo, non è mio zio e poi è in gamba, anche se per il momento è un po’ giù. 

MAGO: Certo, con te! Uno non ti è mai bastato! 

OLGA: Non essere volgare. (pausa) parlami di te, come mai fai il mago? 

MAGO: Ho provato di tutto, poi ho provato a fare il mago, è un mestiere che ti rende, con quattro parole difficili si guadagna un sacco di soldi. 

OLGA: (Da due manate sulle scatole che il mago ha sul tavolo e le rompe) Certo che sei un bel tipo! 

MAGO: E non mi rompere le scatole, mi servono, mi servirebbe anche una valletta, tu saresti l’ideale, si guadagna e…poi…ti voglio di nuovo. 

OLGA: Ma come faccio con la zia? 

MAGO: Quella si vuole maritare e io ne conosco di uomini che si vogliono maritare e benestanti anche. 

OLGA: E mio zio Natale? 

MAGO: Non ti sembra ora che ritorni ai suoi doveri di marito! 

OLGA: Ma si, andiamo (Lo prende sotto braccio) 

MAGO: E la zia? (Olga chiama la zia Agata. Entrano tutti: zia Agata, Natale e Patrizia) 

ZIA AGATA: Olga che c’è? 

OLGA: Io vado via con il mago. 

NATALE: Come col mago? 

MAGO: Amore a prima vista, è successo un miracolo. 

ZIA AGATA: E io che faccio? 

MAGO: Lei viene con noi se si vuole sposare, ho risolto tutto! 

ZIA AGATA: Certo andiamo! 

PATRIZIA: E io? Noi? Il nostro problema? 

MAGO: Il problema parte con me! 

NATALE: Come con lei? OLGA: Zietti io vi saluto, vado via col mago. 

PATRIZIA: MA cosa le è successo (al mago)? E a te (ad Olga)? 

MAGO: Flusso dei pianeti, due molecole si uniscono e si completano. 

ZIA AGATA: Le molecole sareste voi due? 

OLGA: Certo, il destino ci ha fatti incontrare! 

PATRIZIA: Ma signor mago, per il mio problema? Il nostro? 

MAGO: Sparito, quasi sparito, come sparirò io da qui! 

PATRIZIA: L’altra seduta… 

NATALE: (a Olga) Tu non puoi…e lei mi futtiu i soddi! 

OLGA: Io vado dove voglio, addio! 

PATRIZIA: La nostra faccenda? Il cardillo! 

MAGO: Già conclusa, è risolta. Il cardillo rientrerà nel nido. 

ZIA AGATA: Io sono esterrefatta, ma cosa…cosa è successo? 

MAGO: Col mio fluido magico ho risolto tutto, suo marito piano piano tornerà alla normalità (a Patrizia) 

PATRIZIA: (abbraccia il marito) Ma quanto le dobbiamo? 

NATALE: Già è pagatu e strapagatu non gli dobbiamo nulla! 

MAGO: Il mago Comunzei risolve tutto, il mago dei miracoli se ne va, a meno che…Natale vuole dire altro alla moglie e a noi! 

NATALE: Dire? Che diri? Quantu voli ancora? 

MAGO: Poco, pochi spiccioli caro Natale, credo che saremo felici tutti da ora in poi. Il mago se ne va e con lui i vostri problemi. 500,00 €uro ancora. (Patrizia paga) 

NATALE: Ma anche la zia e Olga vengono con lei? 

ZIA AGATA: Beh ciao, verremo a trovarvi ogni tanto! 

OLGA: Una, due volte l’anno! 

NATALE: Non è poco? Mi mancherai (ad Olga) 

MAGO: Loro cominciano una nuova vita con me e anche voi! 

NATALE: Mi mancherete molto. 

PATRIZIA: Anche a me, dopotutto stavamo bene insieme, che ci farà le calze ora? 

ZIA AGATA: Credo che ne abbiate avuto abbastanza! 

PATRIZIA: Io odio gli addii (si baciano) 

MAGO: Presto avrà un lieto ritorno! 

NATALE: Che ritorno? (Bacia Olga e la zia) 

MAGO: Quello dell’uccello migratore! 

PATRIZIA: Tornerà al nido? 

NATALE: Si, e ci resta! 

MAGO: Addio (Esce) 

ZIA AGATA: Arrivederci (Esce) 

OLGA: Ciao (Esce) 

PATRIZIA: Oh caro, sono felice e triste allo stesso tempo. 

NATALE: Beh, andiamo di là! 

PATRIZIA: Di là? A fare cosa? 

NATALE: A controllare! 

PATRIZIA: Cosa? 

NATALE: Se è tornato! 

PATRIZIA: Chi? 

NATALE: L’uccello migratore! 

PATRIZIA: Si! Chistu era u MAGU DU CARDIDDU! (si prendono per mano ed escono) 

FINE