%expand% Nunzio Cocivera, una favola: C'era una volta l'Aifrane

Pinocchio - C'era una volta l'Aifrane

favola di Nunzio Cocivera
nunziococivera@tiscalinet.it

- Bia, mi racconti una favola come fanno i terrestri! Nel film che ho appena visto, il terrestre raccontava la favola del burattino, mi è piaciuta sai! 
- Dormi Ike, domani devo alzarmi presto per andare su Urano.
- Non ho sonno, raccontami una favola come fanno i terrestri con i loro bambini. 
- Dormi Ike, io ho sonno e non so favole. 
- Io non ho sonno e voglio che mi racconti una favola. 
- Smettila di fare i capricci o ti porto sul pianeta Chiap e ti lascio lì da solo. 
- Raccontami una favola. 
- Va bene, va bene, così capisci perché il pianeta Chiap è deserto; ti racconterò la favola dell'Aifrane. 
- Cos'è l'Aifrane? 
- L'Aifrane era un enorme animale che viveva sul nostro pianeta, aveva una gran testa e dei denti enormi, pesava circa 3000 KL, aveva le ali e poteva volare anche per 15 ore, era anfibio, viveva bene sia in acqua che in cielo; benché fosse armato di lunghi denti, artigli e speroni agli arti era erbivoro, molto intelligente e docile. 
Mio nonno mi raccontava che suo nonno ci giocava da bambino, era molto diffuso sul nostro pianeta, anzi erano si diceva gli antichi abitatori del pianeta e si dice che parlassero tutte le lingue dell'universo ci cedettero il loro pianeta per viverci, con gli anni non parlarono più, emettevano solo un lieve suono per comunicare fra loro. 
Come dicevo era molto diffuso sul pianeta ed era molto amato da tutti, veniva usato come animale di compagnia, dov'era possibile, dato che era alto due metri e lungo nove. Aveva bisogno di grandi spazi, con l'aumentare della popolazione e l'espandersi delle città, le campagne erano diminuite tanto, ma non era un problema perché l'Aifrane si cibava di alghe e di erbe marine. 
Molti altri animali che vivevano sul pianeta erano strettamente legati a loro, alcuni si cibavano dei loro escrementi mantenendo anche le città pulite ed altri si cibavano dei suoi parassiti; a rompere quell'armonia ci pensarono i nostri scienziati, eravamo in guerra con il popolo che abitava il pianeta Chiap. Stavamo avendo molte perdite e allora pensarono di sfruttare l'enorme mole e la forza dell'Aifrane che aveva una corazza durissima e potenziali enormi di offesa; ne portarono così un centinaio in dei laboratori, li trattarono con droghe e li cibarono con i corpi di prigionieri di Chiap.
Poi gli Aifrane carnivori vennero portati su Chiap e lanciati contro il nemico, la vittoria fu schiacciante, distrussero tutto ne mangiarono a centinaia, buttavano giù qualsiasi cosa pur di trovare cibo, poi vagavano nelle città, ormai padroni del pianeta, se qualche superstite cercava di uscire veniva subito sbranato. 
Ma i nostri scienziati non avevano previsto una cosa, l'avvicinarsi della stagione degli amori, come mossi da una molla gli Aifrane incominciarono ad accoppiarsi dappertutto ma le femmine su Chiap erano in minoranza e i maschi intrapresero fra loro un feroce combattimento che alcuni casi portò alla morte. Per natura gli Aifrane erano molto timidi e riservati, si accoppiavano in luoghi isolati o in mare, non lottavano mai per la femmina, i più giovani non si accoppiavano se non c'erano femmine disponibili. I maschi che non trovarono compagne su Chiap dopo brevi attacchi fra loro si alzarono in volo verso casa, facendo scoprire che erano in grado di volare per molti giorni e notti senza sosta; giunti sul pianeta affamati si cibarono di chiunque trovassero sul loro cammino, donne, bambini, poi si accoppiarono in modo feroce dappertutto e così fecero dopo un po' di esitazioni anche i loro simili, comunicarono fra loro e cominciarono a distruggere e a divorare chiunque; visto ciò i nostri capi si resero conto che avevano creato dei mostri o risvegliato la loro vera natura; si alzarono in volo i caccia e partì l'esercito, non c'erano alternative, non c'era scelta, li dovevano uccidere tutti. La guerra fu cruenta e terribile, durò una settimana, poi sembrava che forse eravamo vittoriosi, c'erano circa 22-23 Aifrane feriti sul pianeta e se ne contavano volare sulla città almeno altrettanti. Gli Aifrane erano alla fine se si pensa che erano circa sette o ottomila, anche noi abbiamo subito delle perdite, intere città vennero rase al suolo e furono almeno 228000 i morti.
All'alba si prevedeva l'attacco finale… invece si sentì una voce potente sul pianeta che diceva: "Noi vi abbiamo accolti sul nostro pianeta dandovi tutto, eravate zingari senza dimora, avete vissuto e vi siete moltiplicati in pace, ora per ringraziarci ci volete sterminare, siete traditori ingrati, torneremo ad essere i padroni della nostra terra e voi sarete ripagati a dovere".
Detto ciò lanciarono un urlo che fece tremare le case, poi gli Aifrane feriti si lanciarono in mare e gli altri volarono verso lo spazio sparendo per sempre.
- Quanto tempo fa?
- Circa 150 anni fa.
- E non li avete più trovati nemmeno in mare?
- No Ike, ma dormi adesso.
- Non sono più tornati da allora?
- No! Ma dormi adesso.
- Ma torneranno e ci divoreranno?
- No, spero di no.
- Non mi è piaciuta questa favola, è brutta e triste.
- Lo so, lo so, purtroppo le favole non sono tutte belle.
- Quelle terrestri sì.
- Dormi Ike, dormi, è tardi.
- Mi racconti quella del burattino terrestre?
- Domani, ora dormi.
- Va bene Bia, ma era brutta… brutta…

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